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L'ITALIA DEI MUSEI
Esiste un'altra Italia, oltre i grandi circuiti turistici, le città d'arte e le città di villeggiatura.
E' l'Italia dei musei territoriali, etnografici, aziendali, scientifici.
L'Italia che potremmo definire dei "musei specializza­ti".

Museo Storico Valdese

 
Via Beckwith 3

1066 Torre Pellice (Torino)

Tel 0121/932566

orari: giovedì, sabato e domenica 15.00/18.00 altri giorni su prenotazione


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Suddiviso in due sezio­ni, storica ed etnografica, il museo documenta gli otto secoli del percorso dei Valdesi dalle origini del movimento (1174) ai giorni nostri e illustra le usanze e tradizioni popolari della realtà sociale delle valli valdesi: quasi 1.000 metri quadrati di esposizione in 21 sale ove so­no raccolti oltre settecento reperti storici.

Vi sono conservati una copia della famosa Bibbia di Olivetano (1535, prima traduzione in france­se della Bibbia), la colubrina del capitano Gio-sué Gianavello, vari cimeli del generale Beckwith, una raccolta di armi usate nelle guerre di religione a cui sono stati costretti i Valdesi, tra cui una serie di "beidane", il pulpi­to e le panche del tempio settecentesco di Vil-lasecca, banchi, cattedra e pallottoliere prove­nienti da una delle scuole Beckwith (1800), ol­tre a numerosi attrezzi agricoli, mobili, arredi e corredi della comunità nei secoli.

Sorto fin dal 1889 in altra sede, si è trasferito nell'ex Convitto valdese eretto nel 1922 in me­moria dei caduti della Prima Guerra Mondiale e dal 1991, ampliatesi con la sezione etnografi­ca, il museo di Torre Pellice è di fatto l'istitu­zione cui fanno capo le altre realtà conservati-ve-museali della comunità delle Valli valdesi e ne coordina il sistema. Sono altre otto, infatti, sparse sul territorio, le raccolte che raccontano la storia dei Valdesi.

 
Val d'Angrogna - Odin Bertot: l'ambientazione originaria e il materiale esposto rievocano una delle numerose scuole create su iniziativa del generale Beckwith (1800) e il museo della don­na documenta il ruolo della donna nella vita contadina e religiosa della valle. Rorà: il museo è situato in una delle più anti­che case del borgo. Al pianterreno la documen­tazione sulla pietra di Luserna, il famoso gneiss lamellare estratto da oltre due secoli nelle locali cave, visitabili in collegamento al museo. Frali e Val Germanasca: è situato in uno dei più antichi luoghi di culto valdesi (1556) ed il­lustra la storia della Val Germanasca: un'ampia sezione è dedicata alle miniere di talco, vi è una pregevole raccolta di campioni di minerali e una ricca documentazione fotografica su flora e fauna della valle.

Rodoretto: nato come esposizione di un centi­naio di oggetti che illustrano il lavoro e la vita montanara, il museo contiene attrezzi del lavo­ro agricolo, utensili da miniera, un'antica misu­ra per cereali.
Massello - La Balsiglia: allestito nel 1939 e si­stemato nei locali della scuola locale, il museo ricorda un periodo significativo nella storia dei Valdesi in Piemonte, gli anni del loro esilio in Svizzera e Germania (1687), il rientro in patria nel 1689 e la strenua resistenza alla Balsiglia nell'inverno 1689/90.
 
San Germano: inaugurato nel 1985 documen­ta la condizione femminile attraverso la storia e l'attività del paese. Particolare importanza hanno le vicende del cotonificio Widemann, che tanta parte ebbe per l'economia della val­le tra l'Ottocento e la prima metà del secolo in corso.
Pomaretto: è un'esposizione di antichi mestieri illustrati da modellini in legno - scolpiti da Car­lo Ferrerò e vestiti dalla moglie Enrichetta -corredata da ampi pannelli esplicativi relativi ai processi lavorativi ed agli attrezzi artigianali. Particolarmente interessante la descrizione del lavoro in miniera, secolare attività tipica della valle.
Pr amollo: il museo, collocato in un'antica scuo­la Beckwith, tratta dell'istruzione primaria a San Germano, Pramollo e nelle valli valdesi, tra i primi decenni del 1800 e gli inizi del 1900. Un percorso museale completo e variegato, dunque, per meglio conoscere la realtà religio­sa e sociale valdese.
 
Sono consigliati almeno due giorni da dedicare all'argomento e per ogni informazione in pro­posito va contattato il museo di Torre Pellice o l'Ente Tavola Valdese.
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